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Maurizio Capolupo è nato a Roma il 26 maggio 1957. Si interessa di fotografia da strada e di fotografia itinerante sin dal 1978.
Dopo una fase amatoriale e di approfondimento della tecnica fotografica decide di continuare la sua esperienza solo dal punto di vista amatoriale.
Rivolge la sua attenzione alla sperimentazione, toccando diversi settori della fotografia applicata alla ricerca sulle nuove tendenze e al reportage.
Nel 1988 realizza un reportage in Norvegia attraversando Germania, Austria e Danimarca fino a raggiungere le isole Lofoten. Un viaggio itinerante che è riuscito a stimolare e cambiare per molti aspetti la sua intimistica idea del viaggio.
La sua ricerca attraversa varie fasi, articolandosi parte in Europa e parte in Italia, con particolare attenzione alla città di Roma, il cui fascino riesce a trasmettere, in tutti i suoi molteplici aspetti, un passato e un presente che interagiscono in modo evidente avvolgendo il viaggiatore e l’osservatore in una fabula senza fine.
Le caratteristiche più rilevanti del suo modo di fotografare sono quella fatalistica e quella realistica, la cui sintesi tende a voler fare dell’espressionismo fotografico un momento di grande impatto emotivo.
Capolupo è un fotografo che fa dell’immagine l’aspetto più importante del suo racconto. Da anni cammina per le vie seguendo un istinto che si concretizza nella ricerca delle genti. E in ogni occasione, ritorna con un esauriente quantitativo d’immagini piene di sensazioni e di emozioni.
Tra gli altri suoi
reportage sono da evidenziare quelli dedicati alla ricerca dei volti e delle espressioni, che lo portano spesso a usare teleobiettivi.
Altro aspetto importante è la ricerca continua e appassionata dei murales disegnati i dai grandi writer
di tutto il mondo, che con il loro modo di esprimere l’arte, riescono a portare ovunque un’aria di novità nell’espressionismo moderno.
Maurizio Capolupo ha al suo attivo alcune mostre, due su Roma realizzate nel 2011 e nel 2012 dal titolo “Roma luci e ombre” e una su Berlino realizzata nel 2013. (In occasione della seconda è stato pubblicato un fotolibro).

Gli anni 2014-2016 hanno visto un progressivo aumento della sua attività produttiva con una serie di reportage: Instambul la città dei colori (2014), Andalusia (2015), William Kentridge. Un mondo sul Tevere (2015), Sant'Angelo le Fratte (2016), Amsterdam. La città delle biciclette colorate (2016).

Dal mese di Gennaio 2014 ha iniziato la preparazione di una sua mostra sul Cilento Vallo di Diano, un lavoro impegnativo che l’ha per molti aspetti coinvolto in una ricerca sui colori e sulle tonalità e in un accurato approfondimento cognitivo della Campania, regione che, per le suggestioni suscitate, si lascia spesso cogliere e amare con delicata freschezza. La mostra è stata presentata a Roma nel 2016.
Sempre nel 2016 Maurizio Capolupo, con la partecipazione di altri artisti, ha esposto alcune sue opere presso il centro culturale
Arte en las fabricas a Buenos Aires.
Ha realizzato servizi fotografici in occasione di vari eventi proposti dal fotografo Maurizio Cofini.
Tra gli altri suoi lavori è da citare la
copertina del Libro "Ritratti di Vita" di Michele Salvioli.
Negli ultimi anni la sua instancabile attività di viaggio gli ha permesso di realizzare altri reportage su Agerola, Pompei, Verona, Assisi, Ischia, Praga e, nel contempo, di sperimentare la sua ricerca in lavori come Venezia in maschera e On the street again (la street photography).
Nel settembre del 2019 è stato presentato il libro Diario della natura in cui sono state pubblicate alcune sue fotografie.
Nel 2020 ha dato il suo contributo fotografico a Witness Journal, una rivista mensile online che propone fotogiornalismo e promozione sociale. Nello stesso anno la casa editrice Pagine gli ha dedicato un ampio spazio con la pubblicazione Immagini e Parole, libro online e cartaceo che sarà presente su Amazon, nelle maggiori librerie e nelle principali manifestazioni librarie.
Capolupo predilige la tela e il laminato come supporto fotografico, due materiali che riescono a esaltare la sua creatività e la sua espressione dell’immagine.